Un docente accusa: italiani ignoranti, due righe su Twitter non fanno cultura

Viviamo nell'età dell'ignoranza e crediamo di poter essere onniscenti. La velocità ha preso il posto dell'accuratezza. Siamo in balia di una moda rovinosamente populista. Il futuro appare fosco. In Italia più che altrove. Fabrizio Tonello non fa molti sconti nel suo nuovo libro: L'età dell'ignoranza. E' possibile una democrazia senza cultura?
(Bruno Mondadori, pp. 151, euro 15).


Professore di Scienze politiche a Padova, ha lavorato negli Stati Uniti e lì ha deciso di scrivere il suo atto d'accusa.
<<Mi sono resoconto che il clima anti-intellettuale che si è andato creando in Italia è parte di un contesto culturale più ampio. Possiamo finire bolliti prima di accorgercene. La temperatura dell'acqua sale lentamente>>.
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Ci spieghi...
Nel suo libro le riflessioni più accorate riguardano la scuola.
<<Più del 50% degli italiani non hanno mai letto un libro. La scuola elementare resiste. Ma poi non si formano più giovani con capacità linguistiche che li mettano in condizioni di trarre profitto dai corsi universitari>>.
Lei se la prende anche con i nuovi supporti elettronici.
<<Sono contrario all'ottimismo tecnologico. Ad ogni innovazione si grida al miracolo e a un futuro migliore. Telegrafo, radio, aviazione, televisione. I risultati li abbiamo sotto gli occhi. Il problema è saper usare l'enorme massa di informazioni. Serve il senso critico. Ma oggi trionfano la velocità e la brevità. Come posso approfondire qualcosa con Twitter ? Centoquaranta caratteri. Due righe e mezza. Dove sono l'approfondimento e la discussione ? I politici che twittano sono il trionfo del non pensiero. E del sentimentalismo. Le emozioni sono ciò che può essere veicolato in due frasi. Il sentimento privo di letterarietà. Moccia. I talk show. Un romanticismo d'accatto>>.

di Matteo Nucci - Il Venerdì di Repubblica - 12 aprile 2012