ASPETTANDO TEMPI MIGLIORI
Aspettando tempi migliori, ingoiando rospi indigeribili mentre, schifati, voltiamo la faccia prima di qua e poi di là, circondati da gente da galera, guai ad avvilirsi più di tanto. Non hanno il diritto di strapparci l’anima. Sono potenti, ma noi abbiamo la forza del disprezzo. Tanto orrore l’Italia non l’ha mai conosciuto nella sua storia: centocinquant’anni di speranze buttati nel cesso. Siamo costretti a vivere con la maschera antigas in questo paese imputridito. Ma teniamo cara l’anima, non ci è costata un soldo ed è il nostro bene più prezioso. Se siamo ridotti in questo stato pietoso è perché molti cittadini non esistono, vanno col vento che tira, dissanguati, svuotati di ogni sostanza umana. Rifiutiamoci di aver pena per loro e chiudiamoci in un sano egoismo dove ritrovare la gioia di esistere che un tempo era il vero tesoro dei poveri. Non ci consoli lo squallore di chi ha messo in ginocchio la nostra patria, non ci plachi l’ira la loro miserabile vita. Sono analfabeti a cui nessuno ha mai letto la Bibbia, dove è scritto che nasciamo nudi, senza niente in mano e ce ne andiamo all’altro mondo così come siamo arrivati, senza portarci dietro le cose che abbiamo accumulato. Vivere senz’anima dal nulla al nulla rende gli uomini aridi, anche nelle più eccelse glorie. Rende gli uomini vermi. Oggi l’Italia è un verminaio. L’unica comunità fertile è quella delle anime. Riconosciamoci in questa nicchia felice per imparare a godere della nostra diversità, di un freddo sdegno verso uomini infami che ci vorrebbero come loro. Ridiamo della loro miseria e non perdoniamoli solo perché non sanno quello che fanno.
(L'Unità 09 aprile 2011) di Vincenzo Cerami
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