Nella suggestiva cornice di palazzo Monti a Servigliano, alle falde dei monti Sibillini, terra di eretici ed intellettuali non conformi,è stata rievocata la figura del conte Ferdinando Bracciforti, che nel 1869 promosse la pubblicazione della rivista “LA RIFORMA DEL XIX° SECOLO”.
Il relatore del Coordinamento,è intervenuto mettendo in evidenza alcuni punti correlati ad articoli ed argomenti trattati dalla rivista:
all'ottimismo ed alle speranze risorgimentali che emergono da tali articoli già tra i contemporanei si contrappongono molteplici voci di delusione e disincanto, tra queste la corrente della Scapigliatura che proprio in quegli anni (1860-1870) si diffonde al Nord e raccoglie letterati,pittori,musicisti lombardi e piemontesi,molti dei quali combatterono con Garibaldi,come Vittorio Imbriani, Emilio Praga, ArrigoBoito e tanti altri che vivono con particolare acutezza la delusione ed il disagio postunitario,è da tale disillusione che trae origine una scelta tematica fatta per scandalizzare i borghesi,(épater les bourgeois) e reagire così allo spiazzamento dell'intellettuale nel nuovo assetto sociale incentrato sul profitto.
Successivamente ai primi del novecento nello stesso Pirandello si afferma la coscienza della crisi e del crollo del mondo dei “vecchi”che hanno fatto l'Italia,contrapposto all'affarismo della nuova classe dirigente,ovvero il tradimento delle speranze e degli ideali che avevano nutrito il Risorgimento, tali tematiche affiorano ne “I vecchi e i giovani”, il romanzo della Sicilia dopo il 1870 e nel romanzo “ I Vicerè “ di Federico De Roberto dal quale Roberto Faenza ha tratto l'omonimo film. In tale romanzo,uno dei protagonisti è pronto a sacrificare ogni sentimento per la conquista del potere,cinico manipolatore di un certo popolo che l' avv. Pietro Sbarbaro prof. di economia e di filosofia del diritto nella Università di Modena ,nel numero del sett.1869 della suddetta rivista (la Riforma …) definisce con termine Volteriano,ma quanto mai attuale: “la canaglia”, dalla quale questo personaggio archetipico si fa eleggere deputato. La sua vicenda di esponente della vecchia classe dirigente camuffato da democratico per mantenere gli antichi privilegi, si può leggere come una amara condanna dell'intero processo risorgimentale, riproposizione delle ingiustizie di sempre sotto cambiamenti di superficie.
Tale disillusione è stata una costante della storia Repubblicana, dal famoso articolo di Piero Calamandrei sulla rivista il “Ponte”-Firenze-1950 che concludeva con le seguenti parole:
”....questa deve essere una repubblica indipendente,democratica, gestita dai cittadini, indipendentemente dalla fede religiosa.”, fino ai recenti articoli di Eugenio Scalfari sulla Repubblica o di Ernesto Galli della Loggia che sul Corriere del 7 luglio dichiara:
“Siamo un paese che sente di essere nel mezzo di un passaggio assai difficile della sua storia. E sente di affrontare questo passaggio senza guida. Nessuno è in grado di dirgli qualcosa circa il futuro che lo aspetta...” vista l'incapacità della Chiesa e della Politica di dare una risposta a queste domande, non è forse il caso di ricercare in noi stessi riscoprendo liberamente gli insegnamenti di antichi maestri per anni ignorati se non addirittura occultati?
Come dice Miguel de Unammuno :
“ Religione dello Stato? No. E neppure Religione di Stato.
Religione di Stato sono fascismo e comunismo.
No, né l'infallibilità papale,nè delle masse.”
Ulteriori occasioni di riflessione sono state suggerite: 1) dall'articolo di Bracciforti (n.2 pag.22) sul “cristianesimo senza miracoli”, infatti dalla critica alle credenze ottuse e dogmatiche ancora prevalenti, è emerso come debbano essere altresì condannati i difetti di un : “ eccessivo razionalismo al quale è permesso di negare l'esperienza spirituale - come debba essere sollecitata una - Metanoia, ovvero un cambiamento di mentalità...infatti ciò che normalmente traduciamo come Miracolo, è il greco Semeion, segno, che è una indicazione ad andare oltre le incongruenze letterali per soffermarsi sul significato, tantè che la moderna Semiotica è la scienza del significato e non del miracolo ! “ (rev.Rosso - Sermone di Zaccaria – 23-ott-2009.) 2) dalla polemica di Alberto Reville (n.3 pag.37 seg.) nei confronti delle idee di Schleiermacher,che pur nel loro limite,come ha evidenziato un appunto del rev.Rosso, costituiscono un seme fecondo dal quale scaturisce gran parte delle teorie di Wilhelm Dilthey (nota 1) sulla necessità di una fondazione gnoseologica delle scienze dello spirito che troveranno nell'ermeneutica, pur con le sue contraddizioni,la risposta più attuale, talchè siffatte scienze si possono e debbono integrare con le altre scienze di natura diversa se non opposta (Bruno&Galileo Vico &Cartesio...), rivelando in tal modo, l'insufficienza della impostazione Aristotelica secondo la quale pensare è stabilire l”ordo et connexio idearum” in base alla “reductio”ad un unico principio dal quale dedurre ogni sapere, in quanto pensare è anche evidenziare mediante lo “svelamento”. (nota 2)
3) dalla polemica, quanto mai attuale, del Conte Ricciardi ,su una nuova Massoneria operante alla luce del sole (n.3pag.20) ; nel breve dibattito che ne è seguito, è stato messo in evidenza come la figura di Massone sia nota come quella di “lavoratore non condizionato“ ovvero “libero” da cui la denominazione di “libero muratore”, qualifica che verrebbe meno ove risultasse un condizionamento di qualunque tipo: opportunistico, fisico o morale nella accezione comune,infatti come ha osservato Eugenio d'Ors, l'amore per l'opera ben fatta vale non per lo Stato né per il denaro, ma per la società e la vita, e l'unica morale alla quale possiamo riferirci come ha detto Orringer può fondarsi solo sui seguenti principi :
- lottare con se stessi e con l'ambiente per guadagnare il cielo, consistendo ìn tale contesa la radice stessa della vocazione.
- praticare una morale basata sull'azione, come confermano anche Goyau,secondo il quale l'agire è vivere, e Troeltsch secondo cui “l'engagement”implica sì aggressività ma anche generosità. - vivere la morale, secondo quanto intende Pascal, come evento interiore. Il relatore ha concluso sottolineando come tale incontro sia stato fruttuoso anche secondo quelle che sono le finalità non solo accademiche del COORDINAMENTO INTERDISCIPLINARE SULLA COMUNICAZIONE (coordintercom.com) di integrazione dei vari saperi e livelli di coscienza, sicchè dalla crisi possano emergere nuove forme interpretative e di linguaggio, i problemi infatti non possono essere risolti solo su un piano meramente politico o economico, prioritaria è una azione etico-pedagogica. NOTE
1) Tra il 1853 e il 1854 Diltey ,figlio di un pastore protestante, frequenta il teologo L.Jonas, allievo e genero di Scleiermacher ed editore delle sue opere. Nel 1859 inizia metodicamente lo studio delle opere di Scleiermacher nel 1860 completa la suddetta ricerca con un profondo studio poi premiato nel 1861 cura l'edizione del 3° vol. delle lettere. Nel 1863 del 4° vol delle lettere tali studi continueranno anche se con minore metodicità anche negli anni seguenti.
2) Gonzalez Caminero N. - Leibniz y Ortega (Miscelanea Comillas) Gaos J. - La ontologia de Ortega segùn Leibniz in “Dianoia “.
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