Chi Siamo
Il Coordinamento Interdisciplinare Comunicazione (Coordintercom) trae origine da diverse esperienze nei più diversi settori della comunicazione e della formazione (culturale, artistica, pubblicitaria, finanziaria, legale e d’impresa).
Nasce come CATALIZZATORE di nuovi progetti nei suddetti settori, SONDA capace di individuare nei medesimi settori punti critici e devianze e AGENTE idoneo a modificare le strutture nel tempo e in profondità.
Di fronte al malcostume dilagante e al conseguente malcontento, affinché il dialogo non si trasformi in una rissa o in un teatrino di varietà (con tutto il rispetto per i grandi protagonisti di questa antica e nobile arte che giganteggiano a confronto dei miserabili dilettanti odierni), si ritiene che al di là di superati ideologismi, al fine di una più chiara interpretazione dei fatti, un continuo aggiornamento con metodo ermeneutico, debba ritenersi indispensabile.
Sarà il luogo dove gli esperti delle varie discipline attinenti la comunicazione, gli appassionati e tutti coloro che necessitano di chiarezza, per non essere oggetto di manipolazione, potranno relazionarsi, confrontare le proprie idee ed i propri studi, documentarsi e dibattere.
Non è un’associazione, ma un semplice coordinamento di proposte e di studi, un FERMENTO, che provocando e favorendo reazioni civiche nella pubblica opinione mediante eventi di varia natura, dia un contributo di senso e di trasparenza in un momento di profonda crisi.La nostra non vuole essere una denuncia degli innumerevoli ed evidenti aspetti della crisi in atto o disamina di singoli episodi per i quali oramai basta leggere le numerose pubblicazioni al riguardo che purtroppo i più ignorano o fingono di ignorare, bensì una riflessione storico-antropologica-filosofica ed anche religiosa riguardante una situazione giudicata da molti insostenibile ed intollerabile. Quindi il filo conduttore delle riflessioni che vi proporremo è costituito dalla necessità sempre più sentita nella società civile di una qualche forma di resistenza contro il degrado politico e morale, contro la strisciante repressione di ogni forma di libertà. Questo Coordinamento interdisciplinare di studi sulla comunicazione è sponsorizzato da un marchio, che ha operato per lungo tempo nel settore naturalistico, erboristico e dell’agricoltura biologica, marchio con il quale alla fine degli anni ’60, un gruppo di giovani intellettuali si dedicava alla ricerca ed all’approfondimento di correnti di pensiero alternativo unendo all’aspetto speculativo una attività pratica nel campo della fermentazione. Nei primi anni ’90 a causa della pressione di organizzazioni mafiose il laboratorio sospendeva l’attività, ma il ceppo era vitale ed oggi risorge perché questo coordinamento intende innestare nuovi fermenti e testimoniare che si può reagire alle intimidazioni e alla “macchina del fango”.
La fermentazione è stata determinante in culture di antica tradizione: la sciamanica delle steppe asiatiche, la greca l’egizia e nella maggior parte delle società oggetto di studi etnografici. Negli stessi anni ’70 analoghi fermenti si sviluppavano in ambiente anglosassone. In Gran Bretagna “il movimento degli studi culturali di Birmingham”, uno dei nostri punti di riferimento definiva proprie metodologie di ricerca, spesso in modo critico nei confronti della tradizione accademica. Particolare attenzione è stata dedicata alla critica letteraria, con l’apporto di molteplici discipline, tra le quali particolari attenzioni hanno avuto l’antropologia e l’etnografia, da qui la necessità di fondare un coordinamento tra le più disparate discipline, infatti la cultura va vista come somma di interrelazioni tra le pratiche sociali secondo diverse prospettive. Questo approccio si basa sull’ attribuzione di senso alla realtà ed allo sviluppo di una cultura vista anche come insieme di significati e valori comuni.
Secondo il centro di studi culturali contemporanei inglesi, una adeguata sociologia deve studiare le strutture ed i processi con cui le istituzioni della società di massa permettono la stabilità sociale e culturale. Questa è la ragione per cui si prendevano in considerazione sia i cambiamenti culturali della classe lavoratrice, sia il mutato orientamento della gioventù. Questo movimento conobbe un grande sviluppo, in tale ambito si diffusero le idee di un gruppo di ricercatori che si riconoscevano nella new left – la nuova sinistra e che fondarono anche una rivista ispirata al concetto di intellettuale organico elaborato da Antonio Gramsci, ma anche alle opere di Walter Benjamin, ponte con la Scuola di Francoforte, applicando sul piano teoretico una tendenza programmatica a non rinchiudersi in confini ideologici definiti ed applicando sul piano metodologico criteri di analisi storica e letteraria alle diverse forme di pubblicazioni rivolte al popolo: giornali, riviste, fotoromanzi; i ricercatori affrontarono il problema della cultura nella sua complessità, la specificità della cultura popolare ed i contenuti propri della cultura di massa .
Nei lavori del gruppo è possibile rintracciare un dialogo continuo ed incessante con le più importanti correnti del pensiero contemporaneo.